Quel maledetto giorno di Carnevale: sedicesima indagine del commissario Martini by Gianna Baltaro

Quel maledetto giorno di Carnevale: sedicesima indagine del commissario Martini by Gianna Baltaro

autore:Gianna Baltaro [Baltaro, Gianna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery & Detective, General, Fiction, by LiB3
ISBN: 9788888838571
Google: SORLPQAACAAJ
editore: Angolo Manzoni
pubblicato: 2005-10-15T11:06:15+00:00


Il salotto era spazioso, in buona luce. Arredato con poltrone e divani rivestiti in broccato di seta. Tappezzeria in tinta rosata, molto tenue. I pezzi che completavano l'arredamento erano di pregio, disposti con eleganza. Prezioso il tappeto che ricopriva quasi totalmente il pavimento. I numerosi quadri d'autore che ornavano le pareti, contribuivano a dare all'ambiente un tocco di confortevole signorilità.

La padrona di casa, una signora cinquantenne, con un viso un po' pienotto e capelli castani che cominciavano a incanutirsi, vantava, però, un bel décolleté, ornato con un collier d'oro a maglie larghe. Fece accomodare l'ospite su una poltrona e prese posto di fronte a lui. Su di un tavolino, collocato fra le poltrone, figuravano una ciotola d'ambra colma di praline e una scatola d'argento che, con somma soddisfazione di Martini, si rivelò essere un portasigarette. Un portacenere in ceramica Lenci confermava l'autorizzazione a fumare.

Il colloquio fra i due iniziò in modo formale, parlando di Livia, la giornalista amica di entrambi. La donna era molto disinvolta e, inizialmente, intrattenne l'ospite con una conversazione salottiera.

— Gradisce una sigaretta? — chiese a un certo punto. — Livia mi ha detto che lei è un fumatore.

La scatola conteneva delle Eva, le sigarette piccole e piatte preferite dalle signore. Se ne mise una in bocca, mentre l'ospite estraeva una delle sue Africa.

— Spero che lei non si scandalizzi, — disse la donna, con brio. — Il Procuratore Robella, mio genero, mi disapprovava molto.

Il commissario sorrise con simpatia.

— Sì, forse è un uomo un po' rigido.

La dichiarazione venne accolta come una licenza a parlarne male. La signora elencò con molta ironia una serie di caratteristiche negative; poi, quasi di seguito, affrontò l'argomento, motivo della visita del suo ospite.

— La Pedrella mi ha detto che lei ha intenzione di condurre nuove indagini sulla… morte di mia figlia.

Parlò in modo asciutto, ma qualcosa, nella voce e nello sguardo, rivelò che il distacco era solo apparente.

A quel punto, forse per creare un diversivo, si preoccupò dei suoi doveri di padrona di casa.

— Mi scusi, — disse, — non le ho ancora offerto nulla —. Quindi, guardando un orologio a muro, constatò: — L'ora del tè. Posso farlo servire, oppure preferisce un cognac, un porto?

— Prenderò volentieri un cognac.

La donna annuì e indicò un carrello posto di fianco a una parete, colmo di bottiglie e bicchieri.

— Vuole occuparsene lei? — chiese con il tono di chi è abituato a farsi servire.

Il carrello venne avvicinato alle poltrone.

— Che cosa posso versarle? — chiese Martini, nel ruolo di barista.

— Per me va bene il porto.

Il commissario individuò il bicchiere adatto e versò il vino. Quindi versò per sé una dose di armagnac.

La padrona di casa bevve un sorso, poi dichiarò: — Io non ho mai creduto alla colpevolezza di quell'uomo che ora si trova in prigione. Mi fa piacere che lei voglia cercare la verità.

Martini annuì con un cenno del capo, senza commentare le ragioni del proprio impegno.

— Lei lo ha conosciuto? — chiese poi.

— In modo superficiale. Lo avevo incontrato un paio di volte in atélier.



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